L'universo si basa sull'equilibrio di forze che spesso, allo sguardo inesperto degli esseri umani, sembrano piccole e sfuggenti ma che, se mancano, turbano l'equilibrio dell'intero cosmo perchè sono necessarie proprio per come sono, anche quando sembrano insignificanti o sono invisibili. L'universo insegna che le differenze sono necessarie. Lo stesso principio é valido anche nello studio del corpo umano, che viene percepito sempre di più come come una rete di organi e di cellule necessarie e complementari tra di loro che garantiscono il funzionamento perfetto dell'organismo. Dall'osservazione si apprende che la realtà é composta di elementi differenti e complementari, ma ugualmente importanti. Il concetto di complementarietà viene ripreso anche dai miti di diverse culture quando si parla del principio maschile e femminile.
Nel suo libro “Tutta colpa delle mamme”, Orliana Fenga dimostra la validità di questo ultimo concetto e documenta le manipolazioni che sono state fatte per distorcere la visione degli elementi maschile e femminile e raggiungere gli scopi dei pochi che detenevano il potere. L'opera di Orliana Fenga si sviluppa infatti attorno a due grandi punti: la necessità del femminile, come elemento, principio unico e forza vitale, e la manipolazione del potere.
Nei secoli, chi deteneva il potere é sempre riuscito a strumentalizzare le religioni e a deviare i grandi movimenti, spostando l'attenzione dai problemi reali, per raggiungere i propri scopi e imporre idee e visioni manipolate. Così, ad esempio, il problema di oggi sono gli immigrati, non l'incapacità di creare lavoro e di fare rispettare la legge che esiste. Sono riusciti a convincere i popoli che nella Bibbia si nega l'evoluzione. Eppure, nel libro della Genesi leggiamo che Dio disse: “produca la terra erbe”, “produca la terra animali” e che “la terra produsse”. Allo stesso modo, nel tempo, utilizzando testi come la Bibbia, i pochi che detenevano il potere sono riusciti a manipolare i testi sacri per distorcere l'immagine della donna. Come fa notare Orliana Fenga invece, é significativo che nei primi capitoli della Bibbia, di Eva si dice che fu la madre di tutti i viventi e che viene usata l'immagine di una donna per schiacciare la testa del serpente, del male. E nei libri successivi, troviamo storie di donne esemplari, donne che con le loro idee salvano i popoli, come Esther, donne custodi della sapienza come la regina di Saba, donne profetesse, e soprattutto donne, degne e rispettabili in quanto tali, che vivono in un mondo più o meno ordinato in cui tutti gli esseri umani, donne e uomini, commettono errori. Se andiamo a verificare quindi, nella Bibbia, maschile e femminile sono complementari.
Nel tempo quindi é stata strumentalizzata la religione, ma sono stati strumentalizzati anche i grandi movimenti e la donna é stata continuamente attaccata soprattutto nel suo ruolo di mamma.
Così, pochi sono riusciti a deviare gli scopi del movimento femminista e le conquiste sono servite soprattutto a chi voleva arrivare alla mercificazione del corpo delle donne. Oggi le donne divorziano, ma nessuno é ancora in grado di proteggerle da un compagno violento. Come ho detto altrove, le donne che non riescono a trovare un lavoro per mantenere se stesse e i propri figli, hanno il “diritto” di abortire. Inoltre, oggi le donne lavorano durante la settimana e nel weekend si danno da fare in casa, se insegnano magari finiscono anche di correggere i compiti degli studenti. La maggior parte delle donne svolge il doppio del lavoro, mentre il compagno ha il tempo per coltivare i propri hobby. E tutti sono così presi dalle loro attività extrafamiliari, che spesso i figli crescono senza punti di riferimento. Dal sessantotto abbiamo assistito quindi alla manipolazione di conquiste apparenti o di conquiste a metà.
Sono queste le riflessioni che scaturiscono dalla lettura dei primi capitoli del libro di Orliana Fenga. L'autrice documenta il gioco del potere e ribadisce di continuo l'importanza del femminile.
Nelle pagine che seguono, la scrittrice continua a invitare il lettore a riflettere raccontando storie di donne famose.
Viene citata Marilyn Monroe, una donna quasi intrappolata nella visione maschilista, nelle manipolazioni del femminismo, che, dietro a una splendida apparenza, taceva dolore e infelicità. Chissà quante Marilyn potremmo contare oggi tra le donne che sfilano in passerella come icona di bellezza e di emancipazione.
Orliana Fenga continua a fare pensare il lettore citando le donne che attraverso la loro visione femminile sono riuscite a emanciparsi realmente e a contribuire in modo concreto al cambiamento.
La scrittrice cita l'opera di Maria Montessori che, grazie al proprio sguardo femminile, é riuscita a ad andare oltre il pensiero dominante e a costruire l'enorme patrimonio educativo che ci ha lasciato. Nel femminile di Maria Montessori emerge anche la forza di questa donna che fu disposta a pagare il prezzo dell'essere andata oltre il pensiero dominante.
Orliana Fenga ricorda poi il premio Nobel Rita Levi Montalcini che é rimasta sempre e splendidamente donna. Invita quindi a pensare alle favole e alle principesse di tutte le fiabe in maniera diversa. Così, non sono i principi a salvare le principesse, ma ogni principessa salva se stessa attraverso il femminile ed é sempre il femminile che salva il villaggio ne “La bella e la bestia”.
Il femminile dunque é un principio in grado di esprimere potenzialità uniche, é un elemento dell'universo, capace di avere una visione propria e di creare soluzioni diverse, é una dimensione unica e insostituibile che racchiude un potenziale originale. Il femminile é intuizione, riesce a risolvere i conflitti in modo pacifico. La visione femminile é in grado di cambiare il mondo.
In tutta l'opera, Orliana Fenga continua a ribadire l'importanza dell'elemento femminile e mostra quanto sia facile manipolare le masse per portarle alle conclusioni di pochi. É per questo che attraverso gli esempi che cita, la scrittrice invoglia il lettore a sviluppare un pensiero libero e personale, la propria consapevolezza e il senso critico, mostra come sia sempre opportuno verificare e valutare, ascoltare i messaggi che vengono dall'esterno, ma essere anche in grado di ripiegarsi in se stessi per guardarsi dentro, per capire quello che si é, per sviluppare ciò che si é veramente e andare oltre il modo di guardare a cui siamo stati abituati. Il libro é un invito a rimanere sempre aperti al cambiamento, ma anche al buonsenso in una società in cui dietro false apparenze di libertà non si ha mai la possibilità vera di scegliere e di dire ciò che si pensa. Le donne devono essere libere, ma libere di esprimere la propria essenza femminile. Come insegna l'universo, anche maschile e femminile sono due principi necessari, differenti e complementari. Come dice Orliana Fenga, “Ognuno ha un posto da occupare che é solo suo”.
In un mondo in cui si sente a disagio chi sente il bisogno di essere semplicemente madre, é difficile trattare un tema così spinoso con la delicatezza con cui l'ha fatto questa scrittrice. Orliana Fenga é una personalità positiva che trasmette un messaggio importante in modo positivo.
“Tutta colpa delle mamme” é una lettura scorrevole, un libro intelligente e ricco di idee che apre ad altri spunti di riflessione. Righe tutte da sottolineare e soprattutto da riflettere.
Maria Gangemi
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