sabato 9 febbraio 2019

La vitalità intrinseca nel principio femminile. Riflessioni sul libro “Tutta colpa delle mamme” di Orliana Fenga.

L'universo si basa sull'equilibrio di forze che spesso, allo sguardo inesperto degli esseri umani, sembrano piccole e sfuggenti ma che, se mancano, turbano l'equilibrio dell'intero cosmo perchè sono necessarie proprio per come sono, anche quando sembrano insignificanti o sono invisibili. L'universo insegna che le differenze sono necessarie. Lo stesso principio é valido anche nello studio del corpo umano, che viene percepito sempre di più come come una rete di organi e di cellule necessarie e complementari tra di loro che garantiscono il funzionamento perfetto dell'organismo. Dall'osservazione si apprende che la realtà é composta di elementi differenti e complementari, ma ugualmente importanti. Il concetto di complementarietà viene ripreso anche dai miti di diverse culture quando si parla del principio maschile e femminile.
Nel suo libro “Tutta colpa delle mamme”, Orliana Fenga dimostra la validità di questo ultimo concetto e documenta le manipolazioni che sono state fatte per distorcere la visione degli elementi maschile e femminile e raggiungere gli scopi dei pochi che detenevano il potere. L'opera di Orliana Fenga si sviluppa infatti attorno a due grandi punti: la necessità del femminile, come elemento, principio unico e forza vitale, e la manipolazione del potere.
Nei secoli, chi deteneva il potere é sempre riuscito a strumentalizzare le religioni e a deviare i grandi movimenti, spostando l'attenzione dai problemi reali, per raggiungere i propri scopi e imporre idee e visioni manipolate. Così, ad esempio, il problema di oggi sono gli immigrati, non l'incapacità di creare lavoro e di fare rispettare la legge che esiste. Sono riusciti a convincere i popoli che nella Bibbia si nega l'evoluzione. Eppure, nel libro della Genesi leggiamo che Dio disse: “produca la terra erbe”, “produca la terra animali” e che “la terra produsse”.  Allo stesso modo, nel tempo, utilizzando testi come la Bibbia, i pochi che detenevano il potere sono riusciti a manipolare i testi sacri per distorcere l'immagine della donna. Come fa notare Orliana Fenga invece, é significativo che nei primi capitoli della Bibbia, di Eva si dice che fu la madre di tutti i viventi e che viene usata l'immagine di una donna per schiacciare la testa del serpente, del male. E nei libri successivi, troviamo storie di donne esemplari, donne che con le loro idee salvano i popoli, come Esther, donne custodi della sapienza come la regina di Saba, donne profetesse, e soprattutto donne, degne e rispettabili in quanto tali, che vivono in un mondo più o meno ordinato in cui tutti gli esseri umani, donne e uomini, commettono errori. Se andiamo a verificare quindi, nella Bibbia, maschile e femminile sono complementari.
Nel tempo quindi é stata strumentalizzata la religione, ma sono stati strumentalizzati anche i grandi movimenti e la donna é stata continuamente attaccata soprattutto nel suo ruolo di mamma.
Così, pochi sono riusciti a deviare gli scopi del movimento femminista e le conquiste sono servite soprattutto a chi voleva arrivare alla mercificazione del corpo delle donne. Oggi le donne divorziano, ma nessuno é ancora in grado di proteggerle da un compagno violento. Come ho detto altrove, le donne che non riescono a trovare un lavoro per mantenere se stesse e i propri figli,  hanno il “diritto” di abortire. Inoltre, oggi le donne lavorano durante la settimana e nel weekend si danno da fare in casa, se insegnano magari finiscono anche di correggere i compiti degli studenti. La maggior parte delle donne svolge il doppio del lavoro, mentre il compagno ha il tempo per coltivare i propri hobby. E tutti sono così presi dalle loro attività extrafamiliari, che spesso i figli crescono senza punti di riferimento. Dal sessantotto abbiamo assistito quindi alla manipolazione di conquiste apparenti o di conquiste a metà.
Sono queste le riflessioni che scaturiscono dalla lettura dei primi capitoli del libro di Orliana Fenga. L'autrice documenta il gioco del potere e ribadisce di continuo l'importanza del femminile.
Nelle pagine che seguono, la scrittrice continua a invitare il lettore a riflettere raccontando storie di donne famose.
Viene citata Marilyn Monroe, una donna quasi intrappolata nella visione maschilista, nelle manipolazioni del femminismo, che, dietro a una splendida apparenza, taceva dolore e infelicità. Chissà quante Marilyn potremmo contare oggi tra le donne che sfilano in passerella come icona di bellezza e di emancipazione.
Orliana Fenga continua a fare pensare il lettore citando le donne che attraverso la loro visione femminile sono riuscite a emanciparsi realmente e a contribuire in modo concreto al cambiamento.
La scrittrice cita l'opera di Maria Montessori che, grazie al proprio sguardo femminile, é riuscita a ad andare oltre il pensiero dominante e a costruire l'enorme patrimonio educativo che ci ha lasciato.  Nel femminile di Maria Montessori emerge anche la forza di questa donna che fu disposta a pagare  il prezzo dell'essere andata oltre il pensiero dominante.
Orliana Fenga ricorda poi il premio Nobel Rita Levi Montalcini che é rimasta sempre e splendidamente donna. Invita quindi a pensare alle favole e alle principesse di tutte le fiabe in maniera diversa. Così, non sono i principi a salvare le principesse, ma ogni principessa salva se stessa attraverso il femminile ed é sempre il femminile che salva il villaggio ne “La bella e la bestia”.
Il femminile dunque é un principio in grado di esprimere potenzialità uniche, é un elemento dell'universo, capace di avere una visione propria e di creare soluzioni diverse, é una dimensione unica e insostituibile che racchiude un potenziale originale. Il femminile é intuizione, riesce a risolvere i conflitti in modo pacifico. La visione femminile é in grado di cambiare il mondo.
In tutta l'opera, Orliana Fenga continua a ribadire l'importanza dell'elemento femminile e mostra quanto sia facile manipolare le masse per portarle alle conclusioni di pochi. É per questo che attraverso gli esempi che cita, la scrittrice invoglia il lettore a sviluppare un pensiero libero e personale, la propria consapevolezza e il senso critico, mostra come sia sempre opportuno verificare e valutare, ascoltare i messaggi che vengono dall'esterno, ma essere anche in grado di  ripiegarsi in se stessi per guardarsi dentro, per capire quello che si é, per sviluppare ciò che si é veramente e andare oltre il modo di guardare a cui siamo stati abituati. Il libro é un invito a rimanere sempre aperti al cambiamento, ma anche al buonsenso in una società in cui dietro false apparenze di libertà non si ha mai la possibilità vera di scegliere e di dire ciò che si pensa. Le donne devono essere libere, ma libere di esprimere la propria essenza femminile. Come insegna l'universo, anche maschile e femminile sono due principi necessari, differenti e complementari. Come dice Orliana Fenga,  “Ognuno ha un posto da occupare che é solo suo”.
In un mondo in cui si sente a disagio chi sente il bisogno di essere semplicemente madre, é difficile trattare un tema così spinoso con la delicatezza con cui l'ha fatto questa scrittrice. Orliana Fenga é una personalità positiva che trasmette un messaggio importante in modo positivo.
“Tutta colpa delle mamme” é una lettura scorrevole, un libro intelligente e ricco di idee che apre ad altri spunti di riflessione. Righe tutte da sottolineare e soprattutto da riflettere.

Maria Gangemi


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1 commento:

  1. Meraviglioso articolo, che esprime con grande sensibilita' i punti descritti del libro

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