Qualche giorno fa ho letto un velenoso articolo sui musulmani in Olanda. Non intendo riportarlo perché anche se i contenuti sono veritieri, ritengo che divulgare questo tipo di messaggi, sia utile solo a diffondere odio e pregiudizi, i principali nemici dell’integrazione.
Riflettevo sul fatto che si è notato come in linea di massima, quando i musulmani arrivano in Europa, si leghino maggiormente alle loro tradizioni e adottino costumi che spesso non utilizzano nei loro paesi. Perché avviene questo? Forse è solo una reazione e un modo per proteggersi perché improvvisamente si trovano catapultati in un ambiente completamente diverso dal loro, che sentono estraneo e dove spesso vengono additati e giudicati anche ingiustamente.
Ho avuto l'impressione che al Sud i problemi di integrazione siano meno gravi. I musulmani fanno amicizia, parlano il dialetto, molte donne non portano il velo, anzi sfoggiano folte chiome colorate, partecipano attivamente alla vita delle comunità e addirittura addobbano un albero di Natale. Come mai?
Probabilmente perché al Sud la presenza di musulmani è inferiore e il primo approccio è a costumi più simili ai loro, ma forse anche perché al Sud, lo stile di vita rende le persone meno indifferenti e più disponibili al dialogo.
Allora forse basterebbe parlare, conoscersi, scambiarsi delle idee, studiare la diversità e mettere in luce ciò che di positivo c’è nella nostra e nella loro cultura, sfruttarne gli aspetti migliori come la cucina, l’arte, la saggezza, e non guardare necessariamente l’altro pensando che si tratti di una persona immorale da una parte e dall’altra, di una persona che è più indietro.
Per arrivare a un punto di incontro, forse sarebbe sufficiente non generalizzare, discutere, senza alzare le voci e senza alterare i toni, nel massimo rispetto gli uni degli altri, analizzando e ritenendo ciò che di buono c’è in chi ci sta di fronte.
Come si fa di solito quando ci si incontra per la prima volta, se non ci si piace dopo essersi scambiati delle idee, ognuno può scegliere di stare con altre persone, con la consapevolezza che ogni essere umano è unico.