lunedì 7 dicembre 2009

L'aborto è un diritto?

Oggi ho sentito la Turco che parlava di pillola abortiva. Ne parlava come se fosse un rimedio per curare qualcuno, come ne parlano molti.
Forse pochi sanno che l'aborto con pillola abortiva è doloroso ed è forse più traumatico del normale aborto. E quanti sanno che in entrambi i casi viene ucciso un esserino piccolo, ma estremamente vitale?
Mi sono chiesta più volte se l'aborto e l'uso della pillola abortiva siano conquiste di civiltà come tutti dicono. Quanti di noi hanno visto immagini e video di interruzioni di gravidanza? Cosa sappiamo noi donne di cosa succede durante un aborto?
Ci hanno insegnato che l'interruzione di gravidanza è un diritto e che "la donna è padrona del proprio corpo". Mi chiedo: quante di noi riflettono sul significato di questa frase?
Riflettendo laicamente, quella che attraversiamo nel grembo materno non è forse una fase della nostra esistenza? Chi avrebbe potuto essere un bambino, un adolescente, un adulto, senza essere stato un embrione e un feto?
Allora se quella che cresce è una vita, una vita estremamente vulnerabile, una società veramente civile non dovrebbe invece proteggerla con maggiore attenzione?
Ma c'è chi sostiene che chi dà la vita è anche padrone di toglierla. Ma secondo questa corrente di pensiero, ogni madre non potrebbe essere libera di uccidere il proprio figlio?
Considerato tutto questo, io non riesco a riconoscere che l'aborto sia un diritto, non riesco a intravedere nessuna conquista di civiltà, ho invece l'impressione che si stia educando sempre di più a un'irresponsabilità e a un individualismo che consente di calpestare gli altri e i loro diritti, senza porsi troppe domande.
Certo, questa è solo la mia impressione.

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