sabato 5 dicembre 2009

Conosciamo o sosteniamo?

Pochi sanno che il novanta per cento della materia è sconosciuto e che c'è chi riesce a dimostrare che due più due non fa quattro. E che dire della "scoperta" dell'America? Fu proprio Colombo ad arrivarci per primo, o furono i vichinghi in tempi più antichi, o furono gli antichi americani che arrivarono in Europa prima che gli europei scoprissero l'America? E se fossero stati proprio loro a "scoprirci" per primi, tollereremmo che si parlasse di una scoperta dell'Europa? Non c'eravamo già noi? E loro non erano già in America nel 1492? Allora forse discutendo degli avvenimenti del 1492, sarebbe più corretto parlare di una riscoperta dell'America da parte degli europei.
E che dire delle blande nozioni di psicologia che abbiamo imparato attraverso i media e con le quali pensiamo di poterci spiegare chi ci sta davanti?
Cio che conosciamo, risulta sempre incompleto, inesatto, impreciso.
Eppure quante tesi e teorie opinabili e discutibili ci vengono propinate e accettiamo, imparandole e recitandole come se fossero verità assolute, dai libri, a scuola, dalle persone che stimiamo?
Tutto perchè dobbiamo imparare qualcosa, abbiamo bisogno di fidarci di qualcuno, di credere in qualcosa, ci devono essere insegnate delle verità, che dovrebbero renderci più civili, ma che a volte ci rendono più brutali.

Ci serve sapere che quello che conosciamo è reale, ma forse, alla fine, dovremmo mettere tutto in discussione.
Quanti di noi si pongono delle domande su ciò che conoscono?

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