Qualche giorno fà, hanno
attirato la mia attenzione i risultati di alcuni studi di fisica
quantistica che sostengono che non é la realtà a creare la
coscienza, ma la coscienza che crea la realtà e che quindi
sopravvive alla morte del corpo.
Oggi non é dimostrabile con i
nostri mezzi che la coscienza sopravviva o meno al corpo, ma é certo
che essa é capace di creare in buona parte la realtà che viviamo
con le parole, con le azioni, con il proprio modo di pensare.
Scienza e religione sembrano
trovare sempre più argomenti in comune e non é un caso che già da
duemila anni i Vangeli riportino frasi come: “Siano i vostri
pensieri di bene in ogni tempo”, “Analizzate ogni cosa e ritenete
il bene” e “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro”.
Se quindi la nostra coscienza
influenza la realtà e le persone che ci circondano, quale maggiore
peso ha nei confronti di figli che dipendono fisicamente,
emotivamente e psichicamente da noi?
Non penso di esagerare, né temo
di ripetermi quando dico che il rapporto con i genitori, quello con
la famiglia, sono alcuni dei pilastri che contribuiranno a sostenere
l'edificio Vita di ogni individuo. Se sono deboli, tutta la struttura
potrebbe cedere, se sono solidi e ben costruiti tutto sarà più
stabile.
E oggi che i vecchi schemi non
funzionano più, é più che mai necessario reinventare la
famiglia ed essere genitori, ognuno per il proprio figlio. E'
questo che spiega Sara Bassot nel suo e-book “La leadership geniale
in famiglia”.
Potremmo allora pensare alla nostra famiglia come alla Apple e applicare alla vita familiare gli stessi principi che Steve Jobs applicò alla
sua azienda:
- Semplificare
- Stabilire poche regole comprensibili e utili
- Instillare nei collaboratori la convinzione di potere realizzare l'impossibile
- Concepire la famiglia come un organismo in cui ogni organo ha una propria funzione e tutto coopera in modo armonioso
- Sfruttare le capacità dei singoli componenti
E tutto potrebbe diventare un
successo.
Sfidando la realtà Steve Jobs
ha seguito le sue passioni e la sua creatività, é riuscito a
esprimere il suo carattere nel lavoro nella stessa misura in cui per
ognuno di noi é importante esprimere emozioni positive e negative in
famiglia.
Come fece Jobs con i suoi
dipendenti, anche noi dovremmo scoprire quale e quanta ricchezza c'é
nei nostri figli e nelle persone che ci sono più vicine e imparare a
valorizzare i loro talenti per il bene della nostra piccola comunità.
I nostri figli non devono essere
oppressi pensando a loro come a un foglio bianco su cui scrivere
quello che noi, pieni di pregiudizi e di condizionamenti riteniamo
giusto. Dobbiamo considerarli come individui non stereotipati, dotati
di capacità che ci sono sconosciute e che possono diventare una
risorsa per se stessi e per le persone vicine. Ma come é possibile
mettere tutti d'accordo?
Nel suo e-book Sara Bassot
sottolinea come diventiamo creativi nella misura in cui riusciamo a
staccarci dagli schemi.
Prima o poi, in un modo o
nell'altro, la personalità di chi ci sta vicino viene fuori.
In futuro le persone che ci
stanno accanto e soprattutto i nostri figli potrebbero essere
individui felici di avere realizzato qualcosa che a loro interessava
o persone eternamente insoddisfatte e arrabbiate con chi a loro é
stato vicino per avere dovuto accettare passivamente di seguire un
percorso di studi che a loro non interessava o di svolgere
un'attività per compiacere altre persone.
L' e-book di Sara Bassot
risponde bene a tutti i quesiti relativi alla vita familiare, si ha
molto da apprendere da questo libro.
Io l'ho letto con piacere, forse
perché condivido in buona parte il pensiero della scrittrice e mi
piace il suo stile solare.
In tutti i suoi libri Sara
Bassot riesce a infondere molto di se stessa. In modo aperto,
comunicativo, ma essenziale quando é necessario, riesce a
trasmettere molto del suo bagaglio culturale e soprattutto della sua
esperienza concreta di donna e di madre.
“La leadership geniale in
famiglia” é un libro facile da consultare, un testo che tutti
dovrebbero leggere perchè aiuta a considerare tutte le altre
persone, e non solo i bambini, senza pregiudizi.
Maria Gangemi
Maria Gangemi
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